"IL Melograno" - Associazione Giovanni Danieli

Associazione onlus Giovanni Danieli
Comunità Educative, Case Famiglia e Gruppi Appartamento per minori
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"IL Melograno"

Le strutture
PRESENTAZIONE DELLA STRUTTURA “Il Melograno”

La comunità famigliare per Minori “Il Melograno”(Struttura Accreditata) opera nell’ambito della missione statutaria dell’Associazione Onlus Giovanni Danieli, Ente il cui obiettivo prioritario è la tutela della vita umana, con particolare attenzione al mondo dell'infanzia e della gioventù emarginata. In tale contesto la Comunità “Il melograno” si presenta come una struttura comunitaria per minori in grado di rispondere ai bisogni dei bambini e degli adolescenti per i quali si sia reso necessario l’allontanamento dalla famiglia di origine o che siano costretti, per altre ragioni, a vivere temporaneamente al di fuori del nucleo familiare di appartenenza. L’Associazione Onlus Giovanni Danieli, ente titolare della Comunità “il melograno”, opera nel settore socio-assistenziale e socio-educativo dall’ottobre 2005. La struttura è un appartamento al secondo piano di una casa  singola a due piani con giardino. Composta da 3 ampie  camere da letto, 2 bagni, 1 salotto, 1 salone utilizzato anche per i colloqui
protetti con le famiglie , 1 sala da pranzo, 1 cucina, 1 lavanderia/bagno, 1 garage, 1 dispensa,1 terrazza
coperta. Ha inoltre un ampio giardino con spazio dedicato ad attività ludiche (tennis da tavolo,
calcetto..) La comunità famigliare  è vicino all’oratorio del quartiere ed è inserita in un contesto urbano ben servito per il raggiungimento di
scuole, servizi, attività sportive, attività ricreative. LE FINALITÀ La Comunità famigliare  “il melograno” è una struttura residenziale e si propone di accompagnare il minore ad una sempre maggiore autonomia nella prospettiva di un suo rientro in famiglia, oppure di un inserimento in una famiglia affidataria. Ci si propone cioè, attraverso un percorso educativo– relazionale e nel rispetto dei limiti e potenzialità, di fare acquisire al minore quegli strumenti utili ad essere maggiormente consapevole del contesto sociale in cui è inserito, oltre che ad elevare le
capacità di autodeterminazione e di scelta. Parimenti il nostro lavoro è orientato verso la valorizzazione delle potenzialità della persona ospitata e nel creare nuove possibilità relazionali. Il progetto per la Comunità “il melograno” non intende rivolgersi ad un'utenza di soggetti con un’unica problematica per evitare ghettizzazioni e difficoltà nel costruire un gruppo che possa essere elemento positivo e stimolo nei percorsi individuali. È indispensabile inoltre ricordare che ogni bambino, prima di
essere collocato in una categoria diagnostica sulla base della prevalente problematica vissuta, merita
un'attenzione alla propria originale dimensione di persona, costituita dalla propria storia individuale e
familiare, dalle particolari vicende traumatiche vissute, dalle caratteristiche e dalle risorse specifiche della sua personalità.
I DESTINATARI
La Comunità “il Melograno”  s irivolge a minori 8 ai 18 anni. In un’ottica di lavoro integrata, la
Comunità è disponibile a lavorare anche con la famiglia d’origine del minore ospite. Tale possibilità
dovrà essere concordata con il Servizio inviante, titolare dei rapporti con la famiglia, e potrà avvenire
solo dopo esplicito mandato contenuto nel Progetto Quadro.

LA COMUNITA’ SI APRE AL TERRITORIO: UNA RETE PER I MINORI OSPITI

Per favorire il processo educativo in ogni minore, la comunità si propone di aprirsi al territorio coinvolgendosi e facendosi coinvolgere dalle numerose iniziative ed opportunità offerte. In particolare le strutture di riferimento saranno quelle che permetteranno ai minori ospiti di partecipare ad attività scolastiche e ludico-ricreative importanti per la loro crescita, senza dimenticare il necessario rapporto da mantenere con i servizi sociali e sanitari. Per quanto riguarda le attività ludico-ricreative, oltre a quelle organizzate internamente alla struttura la Comunità garantirà la possibilità di inserire i minori in contesti che permettano loro di sperimentare rapporti con coetanei aumentando il grado di socializzazione, imparando a stare con gli altri in modo positivo e collaborativo. Il territorio offre numerose possibilità facilmente accessibili: i patronati con le loro attività oratoriali; attività sportive di ogni tipo (calcio, nuoto, pallavolo, basket, rugby,atletica, arti marziali, ...). Se la comunità intende aprirsi al territorio occorre far sì che anche il territorio si apra alle tematiche che hanno reso necessaria la comunità. Sarebbe miope per un progetto di accoglienza e di aiuto limitarsi ad un intervento di sostegno e di recupero nei confronti di un gruppo di minori senza occuparsi del contesto in cui vivono e da cui sono circondati. Non è assolutamente facile per la comunità sociale, per le istituzioni e per le diverse figure professionali che entrano in contatto con i minori, assumere una posizione di identificazione partecipe con la sofferenza, di vicinanza emotiva e di comprensione nei confronti dei minori. Occorre dunque individuare strumenti e percorsi di sensibilizzazione e di formazione finalizzati a promuovere una cultura dell'accoglienza e dell'aiuto nei confronti dei minori che vivono l’esperienza della comunità sulla base del presupposto che una maggiore capacità sociale, culturale e istituzionale di identificazione e di comprensione delle problematiche che hanno reso necessario l’inserimento in comunità favorisce una più efficace e capillare azione di tutela, di cura, di comprensione, di recupero mentale e sociale delle vittime stesse. Per esempio nelle scuole è possibile trasformare la presenza del minore maltrattato ospite di una comunità da soggetto portatore di un problema a risorsa in grado di sollecitare solidarietà, riflessione, responsabilizzazione sui temi dell’ascolto del disagio, dell’intelligenza emotiva, della famiglia. Gli operatori della comunità, adeguatamente supportati e supervisionati, s'impegnano a sviluppare le
competenze emotive e relazionali per affrontare le problematiche dei minori ospiti. In particolare l'Associazione Onlus Giovanni Danieli mira a garantire un atteggiamento di ascolto
empatico basato sulla comprensione e sull'elaborazione dei vissuti emotivi che i minori ospiti
trasportano dalle loro esperienze pregresse: vissuti di dolore, impotenza, rabbia, paura, ansia, colpa,
vergogna, confusione,eccitazione, ecc. La comunità si propone di essere un luogo di accoglienza del minore in grado non solo di porlo al riparo da comportamenti deprivanti e/o maltrattanti, ma anche di rappresentare una zona di
transizione in cui il minore possa ritrovare un equilibrio psicologico e affettivo preparando un rientro nella famiglia di provenienza, laddove possibile, o in un altro ambito familiare idoneo per la sua crescita psicofisica.
Associazione onlus Giovanni Danieli, via Zara 35. 35134 Padova.C.F/P.iva 04039480282
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